Pensieri per Anna
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...inaspettata. Così la corteggio un po', la spio, la blandisco, tento di farmela amica, come se potessi dominarla, in questo modo, contrattare con lei.
Quando mi guardo attorno, Anna, penso che questa casa è troppo piena. Piena di mobili, di oggetti, di ricordi. A volte mi soffocano, ma non riesco a disfarmene, mi sembrerebbe di buttare via dei pezzetti di me stessa. Come invidio i viaggiatori! Quelli "dal bagaglio leggero", gente con uno spirito capace di sperare e di adattarsi, curiosa e vivace, libera dalla zavorra del passato.
È quasi buio, ormai.
Ti prego, non far tramontare il sole senza tornare da me, Anna. Aspetto ansiosa il tuo passo sul pianerottolo e il rumore della chiave e quel tuo chiamare "Mamma?" con l'urgenza nella voce e le tue braccia al collo, così calde e sicure e i baci sulla fronte e "Non te la sei presa mica, eh?! Lo sai come sono. Però ho anche ragione da vendere!". E io che faccio "sì, sì" con la testa e ti tengo per mano e sento il tuo profumo che sa di buono e quel calore dolce e forte dentro di me, come quando eri piccina e ti stringevo così, figlia mia.
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