Ezio
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...a essere più forti del dolore, della vergogna, del senso d'inadeguatezza, della stessa dolorosa e permeante solitudine.
Ammiro in silenzio il loro coraggio perché vorrei, dentro di me, che un po' mi appartenesse.
Ma ora non posso fermarmi, non posso dare spazio ai miei mal celati pensieri lì fuori, nella sala d'attesa, ci sono persone che aspettano impazienti il loro turno.
Allora saluto Ezio e, con il mio cuore, in silenzio, ringrazio lui e sua madre, li stringo ancora una volta in un abbraccio immaginario e, come sempre... avanti il prossimo.
Composto mercoledì 27 novembre 2019
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