La voce che salvò la voce mia
Scegli la pagina:
...e cantante, non so fare altro..." "Rock, stimo. Dall'abbigliamento che avevate quella sera..." Feci un cenno con il capo. "Di questo non avere timore. Te lo ripeto, tornerai a cantare Child in time meglio di Ian Gillan." E rise. Effettivamente le mie condizioni migliorarono gradatamente e dopo quaranta giorni riuscivo a parlare sommessamente, quasi in un fiato. Faythe era stata con me, ogni giorno, con la sua voce suadente che il mio orecchio ascoltava come se avessi le cuffie e le melodie dei Dream Theater. Quando cessavamo di conversare, il silenzio ci faceva cornice dei nostri sguardi che erano parole inespresse. Due mesi e riuscivo ad alzarmi con facilità per passeggiare per il lungo corridoio, sentivo la morsa della malattia allentarsi sempre più. Un pomeriggio presto, la porta della stanza di Faythe era aperta e lei, bella e statuaria, in piedi con quel camice bianco che addosso a lei pareva un abito nuziale. "Ciao." I suoi occhi erano stati più veloci delle parole e i miei ancor di più del mio silenzio. "Faythe." Riuscii a dire. Le presi le mani, aveva il capo chino, lo sollevai, cercai la sua bocca e un bacio sciolse finalmente ... [segue »]
Composto venerdì 2 marzo 2018
Leggi un altro Racconto Tutti gli Argomenti
Immagini con frasi
Consigliati
Ultimi argomenti inseriti
Commenti