L'inizio di un sogno
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...avvicina, ma preferisco andare a piedi. Mi passano davanti le immagini di Wuhan, – la città cinese da cui è partito il contagio -. Niente gente per strada, niente gente sui mezzi di trasporto pubblico. Terrorizzata, cammino a passo svelto. Mi passano davanti le immagini di Wuhan, non dovrei stare nemmeno in strada. Quando arrivo a casa, penso ai miei amici che mi aspettano. Li chiamo per dirgli che non andrò e li avverto dell'ordinanza. Iniziano a ridere e a prendermi in giro, resto sconcertata. Mi danno dell'esagerata e della paranoica, mi mostrano la piazza piena di gente e mi dicono che lì nessuno è nel panico, la gente si sta divertendo e la festa prosegue regolarmente. Non ho voglia di fare polemiche e tantomeno di litigare. Auguro loro buon divertimento e gli dico che ci vedremo/sentiremo presto.
Là fuori, col trascorrere dei giorni, la gente non ha nessuna voglia e non è nemmeno capace di cambiare il proprio stile vita: la popolazione degli invincibili beve caffè e organizza weekend in montagna con la pretesa di essere più forte del virus. Qua dentro, col trascorrere dei giorni, io alterno paura a concentrazione, relax a rabbia incontenibile di fronte alla mancanza ... [segue »]
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