Laila
Scegli la pagina:
...dovessi analizzare oggettivamente e basandomi soltanto su come mi apparisse all'esterno Laila, forse un po' superficialmente, a prima vista, l'impressione che mi darebbe sarebbe quella che lei avesse dentro, una assoluta tranquillità. Ero io, al contrario suo, ad essere un vulcano di idee confuse che si accavallavano nella mente l'una sull'altra, miriadi di domande puntualmente senza risposte, un'infinità di iniziative che morivano sul nascere senza alcuna realizzazione pratica; qualunque psicanalista avrebbe trovato terreno fertile e materiale in abbondanza per favorire i suoi studi, Laila ma soprattutto io, eravamo cavie da laboratorio davvero perfette.
Restammo quindi entrambi in silenzio, ciascuno aspettava che fosse l'altro a parlare ma nessuno di noi due si decise a farlo. Non riesco a quantificare col tempo la durata di quel silenzio, so solo che per me è sembrato non aver mai fine, un'eternità ma il tempo è relativo quando ti trovi in uno stato di tensione emotiva o di stress mentale quale era il mio.
Fu lei, la mia Laila, che riprese in mano la situazione e a condurre quello strano gioco, e forse è stato giusto così perché era la più grande.
"Posso presentarmi, vuoi? — Io mi chiamo Laila ed ho ventisei anni! — ... [segue »]
Leggi un altro Racconto Tutti gli Argomenti
Immagini con frasi
Consigliati
Ultimi argomenti inseriti
Commenti