La cena degli zii
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...si erano sposati e alla morte dei genitori avevano deciso di convivere con i fratello più giovane.
Prima si erano divisi equamente i terreni affidando la coltivazione della terra terzi, partecipavano alle spese familiari.
Presi le valigie e seguii lo zio. Fui fatto accomodare al piano superiore vicino alla scala: una modesta stanza orientata a nord, con i pavimenti in legno e sul davanzale tre vasi di gerani.
Guardai sotto il letto: per fortuna c'era una robusta asse di legno che mi avrebbe fatto ben dormire.
- scendi che ti mostro i salotto gridò mio zio.
- Sì
- Le scale... il corrimano...
- Alzai lo sguardo
Sulla parete, a mano a mano che scendevo incrociavo piccole xilografie in bianco e nero.
- Mi sembravano pregiate
- Vedi - dissi
- Notai che la parete che separava il corridoio della camera era stata abbattuta e che ai lati si ergevano due pilastri di marmo. Era sopravvissuta una piccola parete sul alto sinistro usata a mò di separé.
Lo spazio era occupato da un tavolino con sopra sistemato un vecchi telefono. Franco appoggiò le chiavi dell'Alfa Romeo. Lo spazio era angusto, infatti cadde il mazzo delle dieci chiavi
- Strano, disse.
- Cosa? Replicai.
- Di ... [segue »]
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