Scritto da: Cleonice Parisi

Donna domani


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...ma che restarono inespresse nel mio petto, giusto per non uscire dall'argomento. Volevo liberarmi al più presto di quella fastidiosa presenza, pertanto alzai lo sguardo dal mio lavoro invitandolo a parlare.

Il tono volutamente professionale di "occhio profondo" non mi sorprese, e neppure mi fece cambiare idea dell'opinione che mi ero fatta di lui.

Bastava davvero poco per irretire quel genere di uomini e questo lo sapevo bene, ma a che serviva confonderli, manovrarli o ancor peggio rapirli nel mondo dei sensi se al risveglio dalla loro confusione mentale mi sarei ritrovata di nuovo sola.

La solitudine era la mia peggior nemica, dei suoi volti ne avevo conosciuti tutti i suoi volti, ma sapevo benissimo che non esisteva solitudine più profonda di quella che ha le sue radici nel cuore. Ero stanca di lanciare reti e di prendere pesci piccoli, e per piccoli intendevo persone la cui profondità d'animo non raggiungeva quella di un bicchier d'acqua.

Il pesciolino che mi era di fronte apparteneva di sicuro ad una colonia di plancton, pesciolini minuscoli dal grande valore nutritivo ed essenziali per le balene solo se in grandi quantità, ma io non ero ancora tanto grassa da sembrare una balena, e poi ... [segue »]

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    Scritto da: Cleonice Parisi
    Riferimento:
    Premio Letizia Isaia 2005
    Opera segnalata dalla Giuria per la Sezione Narrativa.

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