Biciclette Gotiche
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Per noi giovani della metà dell'altro secolo, la bicicletta era il mezzo di trasporto principe. Una sportiva con i cambi, poteva considerarsi un lusso per pochi. Il motorino, sogno proibito di tutti gli adolescenti, era accessibile solo agli apprendisti –che avevano lasciato la scuola dopo le elementari per andare a bottega - o ai figli di papà. A pochi, infatti, era data la disponibilità economica per mantenere dei veicoli a motore.
Era quindi normale trovare gruppi folti di adolescenti ciclisti scorrazzanti per le strade dei paesi. Il traffico dell'epoca, risibile se paragonato a quello odierno, permetteva di organizzare persino delle corse improvvisate per le vie del paese o tra un paese e l'altro.
Frequenti erano, poi, le gite in campagna, spesso organizzate dalle parrocchie e guidate da curati spavaldi e incuranti dei pericoli, il maggiore dei quali era costituito dalla lunga tonaca che intralciava i loro movimenti e rischiava di finire tra i raggi.
Le ragazze, alle quali spesso veniva proibito l'uso degli scandalosi pantaloni, imparavano ben presto a guidare con una mano sola. L'altra era occupata a tener giù la gonna lungo le gambe. Inutile dire quanto noi maschi facessimo il tifo per il vento!
La bicicletta, però, non era ... [segue »]
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