Il mio invisibile amico
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...presto e non c'era nessuno per strada, ma i suoi singhiozzi non passarono inosservati a fra Leonardo, che aveva appena finito di celebrare la Santa Messa.
Il frate uscì dalla chiesa per vedere cosa stesse accadendo.
Imbattendosi in un bambino così piccolo, dai grandi occhi neri, gonfi dal pianto, si impietosì e lo portò alla casa parrocchiale.
Lì, una signora gli fece il bagno, gli diede da mangiare e lo lasciò dormire fino a recuperare le forze.
Quando, dopo alcune ore, il bambino si svegliò, fra Leonardo gli chiese il nome, di dov'era, come si chiamava.
Il poveretto, però, ancora traumatizzato sapeva rispondere poco.
Ricordava soltanto di chiamarsi Marco, parlava del suo gattino, del bel giardino dove giocava e, della sua affettuosa mamma.
Raccontò che una donna cattiva lo aveva strappato dalla sua casa, chiudendolo in una sporca spelonca, dalla quale soltanto usciva per chiedere la carità.
La donna lo aveva picchiato con tanta forza, che aveva deciso di fuggire.
Le finestre erano molto strette e avevano inferriate.
Le porte ben serrate, ma recitò ancora una volta la preghiera che sua madre gli aveva insegnato.
Scoprì, così che la catena di una porta laterale non era stata chiusa...
Ascoltando quella ... [segue »]
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