Scritto da: Cristoforo De Vivo

Il mio invisibile amico


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...preghiera, il frate si commosse e chiese al bambino di ripeterla.
Non era quella preghiera che recitavano i bambini di un villaggio vicino nel quale aveva predicato alcuni mesi prima...
Il giorno seguente, la notizia giunse all'abitato di Clara.
Un bambino di nome Marco era stato trovato in una città non molto distante da lì.
Era sporco e mal vestito, ma non ferito, parlava soltanto di un gattino e aveva nostalgia della mamma.
Clara non ebbe dubbi, era il figlioletto, doveva andare subito da lui.
L'abbraccio tra Clara e Marco fu più che lungo, quasi interminabile.
Non smettevano di staccare gli occhi l'uno dall'altra ed erano felici.
Clara ringraziò fra Leonardo per essersi occupato con tanta cura del bambino.
Giunta l'ora della partenza, il buon frate li trattenne un istante.
Li portò in chiesa, si inginocchiò con loro davanti al Santissimo Sacramento e fece loro promettere di non smettere mai di essere devoti a quell'amico invisibile che aveva salvato Marco da quella sventura: l'Angelo Custode!

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