Quello che ho da dirti
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...volte hanno detto di volermi bene, quelle labbra che adesso mi si gettano addosso come pietre su di un martire, fino a ucciderlo. Labbra così carnose, così dolci per essere così crudeli. Come posso avere le tue stesse labbra? Le mani poi sono proprio uguali a quelle del mio papà: grandi e calde che mi accarezzano, ma le tue, sono grandi, questo si e indicano me e la porta, niente altro... sono mani fredde di chi non mi conosce, di chi non è mio padre.
Mi sento vuota, con tanto da dare e tanto bisogno di ricevere. Mi sento vuota, ed è colpa tua, solo tua. Capisco l'amore che finisce tra due persone, del resto nessuno può trovare la più intima amicizia legata eternamente alla più dolce passione, l'amore vero, è troppo, è impossibile; non riesco, neanche minimamente, a pensare alla fine dell'amore per un figlio.
Mi sento vuota, un vuoto, che non si colma, tu non ti sforzi di aiutarmi. Ho bisogno che tu me lo dica, ho bisogno di quelle parole, ho bisogno di un "scusa, ho sbagliato, mi dispiace".
Ora, le devo sentire, non posso, non riesco più a passarci sopra fingendo che non sia mai accaduto.... [segue »]
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