Ho già preso "l'ultimo biglietto" da un po', l'ho acquistato "alla bancarella dei sognatori", consapevole di quanto sarebbe stato difficile proseguire poi, in questo maledetto, intrigante viaggio, con un "biglietto scaduto". Consapevole che mi avrebbe fatto viaggiare sempre sulle spine, fra mille dubbi. Consapevole che un giorno si sarebbe innescata "una bomba a tempo" pronta ad esplodere da un momento all'altro. Ma l'ho acquistato lo stesso. Non si può chiedere ad un sognatore di essere razionale, di non puntare in alto, di non volere il massimo dal suo tempo. Di accontentarsi, di combattere e non di vivere, di camminare e non di correre, di guardare e non vedere. È come chiedere a un cuore vivo di non battere, ad un respiro di non respirare, ad una madre di non amare, ad un bimbo di non giocare. Così anche un "biglietto scaduto", a volte, ha un valore inestimabile per chi lo "compra". Un valore chiamato "Libertà".
Composto mercoledì 31 luglio 2013
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