Non so dire addio
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Non so dire addio. O meglio, lo faccio, ma non so farlo con facilità. Piango. Somatizzo. Se ne va un pezzo di me per ogni addio che dò, sento lo stomaco disfarsi e la rabbia dell'impotenza invadermi ovunque. Sto male a dire addio. Ci sono quelli che dicono: "mi ameresti/mi vorresti bene allo stesso modo se fossi più alto, più grassa, più brutto, più bella, meno simpatico, meno intelligente..." no. Se una persona piace, con tutte le sfumature del caso, piace per quella che è. Bella e simpatica a quel modo, con quel naso storto così, con quella voce così. Una persona ti piace perché è fatta in quel modo. È tua amica per le esperienze che avete diviso, i momenti, gli sguardi, il modo, solo vostro, di parlare e scambiarvi le vite. E soprattutto il tempo che ci si è dedicati; se fosse stata meno o più qualcosa, probabilmente quelle condivisioni non sarebbero avvenute. Le persone con cui stringiamo i legami più duraturi sono sempre quelle uniche nel loro genere. I cloni di bruma e banalità nemmeno li vediamo; notiamo solo la luce di chi si distingue. Dei soli. O, io personalmente, de'i solì, perché so che chi ... [segue »]
Composto lunedì 29 aprile 2013
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