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Il credersi speciali, in genere, passa attraverso gli apprezzamenti altrui. Più si è apprezzati da parenti, amici e conoscenti più la nostra autostima sale. Essere apprezzati fa piacere, di più lo fa essere accettati da chi amiamo. E sarà pur vero che si dovrebbe amarsi da soli per poter beneficiare del giusto grado di autostima, ma è indubbio che se c'è qualcuno che riconosce il nostro valore, il nostro benessere aumenta sostanzialmente. Il punto è quando questi attestati di stima sono fittizi, ripetuti a random, magari per ottenere qualcosa. Oppure espressi solo per ottenere altrettanti complimenti. Il guaio è quando ti accorgi di non essere il solo a beneficiare di tale positività. Di non essere l'unico motivo di stupore, incanto, benevolenza. Di vedere sta benevolenza elargita a cani e porci, magari a soggetti che valgono nemmeno un quarto di quanto vali tu. Ed è a quel punto che, se non sei abbastanza forte da valutare razionalmente la cosa, rischi di crollare. Ed è a quel punto che la delusione prende il sopravvento, lasciandoti con l'amaro in bocca. Facendoti arrivare a dubitare perfino di te stesso. Non ho mai avuto la pretesa di essere unica, per quanto ognuno di noi sia ... [segue »]
Composto domenica 28 aprile 2013
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