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L'hai mai ascoltato il mare, di notte? Quando le onde sono impercettibili e l'unico suono che scorgi, ma solo se ti sforzi intensamente, è il costante scrosciare dell'acqua contro la riva. L'hai mai sentito? Hai mai chiuso gli occhi, sapendo che davanti a te avevi solo infinito? È una sensazione unica. Ricordo di aver fissato all'orizzonte per qualche minuto, nel vano tentativo di distinguere quella linea che unisce cielo e mare. Lo so che in realtà lontano, molto molto lontano, si trova una terra straniera, ma in quel momento ho preferito pensarla diversamente, sai? È qualcosa che c'entra con il mare. In quel momento ho sentito di poter viaggiare, e ho messo da parte la geografia e la razionalità, perché davanti a me c'era l'infinito. Il futuro mi spaventa, lo sai, eppure è bastato stare a piedi nudi nella sabbia, mettere le mani in tasca, provare a tenere le palpebre socchiuse, lasciare che la brezza scherzasse tra i capelli. Lasciati spettinare, fidati di me, il vento ti accarezza. Mi sono sentito quasi cullato. Il mare ci ha messo poco a insegnarmi cosa significa essere amati, sai? Mi è bastato ascoltare il silenzio di una spiaggia, in una notte d'agosto. Non ... [segue »]
Composto giovedì 16 gennaio 2014
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