Mio padre
Mio padre lo ricordo spesso quando sento un aria ben suonata. Quando vedo un musicista di strada che suonando un violino mi incanta. La musica e quel filo conduttore che ci permette di sentirci vicini anche se la distanza fra noi e immensa. Le note musicali sono state protagoniste del nostro grande affetto. Sonate allegre che ascoltavo alla sera nella villa di Bonagia guardando la vista più romantica d'Italia: Il mare all'imbrunire illuminato dalle luci. Ricordo i miei volteggi per il grande salone e gli spartiti. Poi la sala musicale dove mi ha reso partecipe del suo segreto. Canzoni scritte per la donna più bella mai conosciuta. Mia madre. Il suo amore per lei a danzarlo ero io. Poche parole, ma tanta sensibilità rivelata dagli strumenti. No, non smetterà mai di suonare ogni sera lo so. E mi sembra di sentirlo anche se a suonare è qualcun altro.
Composto mercoledì 19 marzo 2014
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