...ricordava. Evidentemente avevo incontrato un sogno bugiardo. L'uomo del tavolo accanto ha finito il suo pranzo leggero. Ha voglia di parlare, si siede con me, si è autoinvitato in nome della democrazia. Vuole continuare il discorso che non aveva mai cominciato. Sembra il ragioniere di una vecchia ditta di stoffe. Parla a colori ed a metri e parla solo al passato. Forse non ha più nulla da fare, oppure ha smarrito il presente. Per mia sfortuna pensa di avere molto da dire. Ma che fortuna per lui. Lascia il suo ultimo discorso a metà, deve andare. Non mi mancherà. Ho preso un ombrello. Mi sorrideva dal basso. Chissà se pioverà. A Londra a quest'ora di certo. Ce n'erano tanti lì in fila di ombrelli, secchi soldati o stecchi in piedi ad aspettare un passaggio, un imbarco. Peccato non ci fossero ombrelli femmine. Dopo un po' mi è venuto il sospetto di averlo rubato o di essermi adeguato ai tempi, agli usi. Basta rimuovere il verbo rubare. Posso sempre dire che mi ha adescato. Un buon avvocato mi salverà, la giustizia è cosa da furbi ed il mio avvocato è più furbo dell'ombrello. Devo trovare un legale prima che lo faccia ... [segue »]