Zotici e villani in giacca e cravatta
Mi è capitato di incontrare, al Tribunale delle Esecuzioni di Catania, un tizio che si atteggiava a grande avvocato. Il suo modo di parlare, però, era rozzo e volgare. Non lo sfiorava minimamente l'idea di contenersi - anzi, forse godeva a farsi ascoltare dai presenti, che restavano allibiti da cotanta grettezza. Sto parlando non solo di assenza di modestia e sguaiatezza (che erano tanto grossolane da essere stomachevoli), ma proprio dell'uso di lessico volgare - udito persino dal giudice.
Tra le altre, riferendosi a non so che, ha pronunciato in dialetto questa frase: "... jè'na ttruffa...".
L'unica truffa che ho visto in quel momento erano i suoi vestiti eleganti, dietro i quali era mal celata un'innata villania.
Questo è ciò che nuoce alla reputazione dei giuristi e dei professionisti intellettuali.
Composto mercoledì 11 giugno 2014
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