Fra sogni e realtà
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...trovare una logica a tutto questo era restare solo con me stesso.
Mentre la sera sta per nascere e il sole lascia il posto alla dolce luna, coprendo il cielo in un manto di stelle, torno verso casa, la casa di mio zio, dove i miei genitori erano perennemente ospiti e sottomessi, ed io il solo colpevole di ogni loro malumore.
Mio zio, fratello di mio padre, unico alcolizzato della famiglia e anche unico padrone di quella casa piccola umida e fatiscente, dove io, mio padre e mia madre eravamo segregati dalla gente.
C'era concessa soltanto una stanzetta dove abitare, mi ricordo ancora quelle strette quattro mura che ogni notte mi soffocavano la mente, e i miei sogni ritornavano su quel prato, su quel prato verde.
Inconsapevole di tutto ciò che mi sarebbe successo in un futuro prossimo e ignaro - per la piccola età - di tutto ciò che subivo, il mondo mi ricopriva di gioie lo stesso. Vivendo inesorabilmente dentro i miei sogni, scorgevo la semplice essenza dentro la fantasia, capovolgendo i sogni in realtà e la realtà in un sogno.
Ogni mattina era sempre uguale, si lottava per mangiare, uno tozzo di pane bagnato e zuccherato era ... [segue »]
Composto martedì 1 marzo 1988
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