Scritto da: Luigi Berti

Fra sogni e realtà


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...la mia prima colazione e a volte pure il mio pranzo se andava bene, in lontananza profumi di cucina a me sconosciuti, si spandevano dentro al mio naso e arricchivano il mio palato, con quel pane raffermo e duro erano il mio contorno più sicuro.
Se nei tuoi pensieri più cari era la bella vita che sognavi, nei mie c'era soltanto il desiderio che tutto questo non fosse vero e per magia trasformare un bel tavolo imbandito da un tozzo di pane.
Bello era in pieno inverno sentire l'acqua cadere giù, sopra il tetto senza soffitto; nelle notti buie e impietose le gocce facevano danza dentro la mia testa, quel tintinnio era quasi una festa e mi addormentavo con una goccia in faccia, quella piccola stilla non era la paura di essere solo, ma soltanto la lacrima di un piccolo uomo.
Composto martedì 1 marzo 1988

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    Scritto da: Luigi Berti

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    Ho sempre saputo che la tua anima è pura come quella di un fanciullo,ora capisco perchè.Mio caro Luigi, a parte la bellezza intrinseca del racconto"Fra sogni e realtà",l'essenza che esce dall'erba e dal sole, prima e, dall'ultima lacrima di pioggia, alla fine,rimane un grande uomo che con la sensibilità che gli è propria,riemerge pieno di vita.Quella vita che seppur salata e sofferente, è, piena di una bellezza sorprendente.La tua.

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