Scritto da: Manuel Corato

Battaglie


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Era seduto accanto a me, come sempre, da quando si era rotta la sua macchina non mi concedeva un secondo di pace. A lui dovevo troppo, tutto, perciò mi ritrovai costretto a fargli da tassista la mattina. Il traffico allagava le strade, m. C. era solito urlare "Se trovo sto cazzo di rubinetto che fa uscire tutte ste macchine giuro che lo distruggo! Sono in ritardo dannazione!"
Quel giorno però era insolitamente quieto, se ne stava sconsolato con la testa appoggiata al finestrino, sbirciando il mondo che gli scorreva al fianco. Al cane più rumoroso bastano cinque minuti di silenzio per tornare al centro dell'attenzione. Guidavo, tirandogli qualche occhiata di tanto in tanto, aveva un aspetto decisamente trasandato. Notai le unghie piene di polvere incrostata tra le dita, nonostante la giovane età era evidente che aveva preteso troppo dalle sue mani, ormai sciatte ed ingrigite dallo scorrere del tempo. Stringeva con forza un paio di guantoni da saldatura tenendoli appoggiati su vecchi jeans di sottomarca macchiati di vernice. Nonostante il maglione largo, ingombrante ed i colori sbiaditi, ne ero certo, aveva ancora una certa grazia, era lì, da qualche parte tra le increspature dei suoi vecchi abiti.
"Si può sapere che ... [segue »]
Composto giovedì 9 giugno 2016

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