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"Buonanotte mamma, ti voglio bene"
"Buonanotte amore, sono stata bene con te stasera come ogni giorno. A domani. Ti amo"
"Bambini, andate a lavare i denti e poi a letto. Bisogna riprendere i ritmi che tra poco inizia la scuola."
"Buonanotte nonna, domenica vengo per la stessa lasagna di sempre."
La città dorme: chi nelle stanze di sempre, chi ha fatto la fuga notturna col fidanzato, chi è insonne, chi pensa troppo, chi è racchiuso nelle mura della stanza dell'infanzia.
Boom. Crolla.
Non è un pensiero di troppo che rimbomba. Non è nulla. È la terra che a volte ci ricorda la sua esistenza. La terra che tanto veneriamo, fotografiamo e amiamo, ci ricorda che anche le cose più belle hanno un altro lato della medaglia.
Che anche le cose più belle finiscono.
Che anche le cose più belle fanno schifo al cazzo.
Quelle mura che racchiudono ricordi, momenti flash e sicurezza e bellezza familiare sono crollate e con loro si sono portate anche tutta la vita vera e propria. Quella vera. Quella fatta di carne. L'immaginazione a volte aiuta per farci capire quanta disperazione potrebbe esserci: immagino pigiamini, manine piccole, ma grandi quanto un pollice adulto. Immagino bimbi che non vedevano ... [segue »]
Composto mercoledì 24 agosto 2016
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