Così beffai la morte con una fetta di torta
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...mai avrebbe chiesto di lasciarlo vivo per una fetta di torta. Vagliò varie ipotesi sull'e ccentri cit della mente umana, credeva di conoscerle tutte, ma ecco che quello ti usciva e chiedeva una fetta di torta in cambio del mondo, dell'universo, dell'i n t ero creato; assurdo, a meno che quella fetta di torta non fosse proprio la fine del mondo. Non c'era che una soluzione, doveva provarla. Con una pallida e scarna mano la prese studiandola per una frazione di secondo: l'aspetto era invitante, strati di crema alternati a panna montata farcita con frutta fresca e sopra una spruzzata di cioccolato in scaglie. Niente male, si disse e poi era da così tanto tempo che non assaggiava nulla, troppo lavoro e nessuno che le dava mai il cambio, e quella fetta non le avrebbe certo rovinato la linea, non ne aveva di problemi di quel genere. Niente pancetta o maniglie dell'amore o arancini lungo i fianchi. Aprì il mantello nero e si guardò; il ventre che toccava il filo della schiena e il bacino che sporgeva come uno sgabello con la pelle attaccata alle ossa. Ma sì, che andasse a farsi fottere anche il regolamento, che ogni tanto qualche ... [segue »]
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