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Un sogno non è altro che la trasposizione di un io cosciente che vuole in modo assoluto una realtà diversa. In quell'epoca non avevo sogni, ma solo la voglia di vivere una realtà sulla quale contare. La mia educazione, era quella di tanti e tantissimi secoli addietro. Iniziato per diventare quello che sarei stato, un cavaliere medievale educato per andare in battaglia. Ero solo un ragazzo, con il coraggio inconscio di chi non sa quanto lunga sarebbe stata la propria vita. Una vita fatta solo di estenuanti allenamenti per preparare i miei guizzanti muscoli e per fare ruotare le mie implacabili spade sulla testa del mio avversario. Eravamo soli. Io, il mio cavallo e la mia pesante armatura. Non ci fu altro, fino al momento in cui incontrai dapprima il tuo sguardo, contemporaneamente i tuoi occhi di cielo, quando nel cielo non trovi neppure una nuvola. Dopo ogni pericolo, in cui la mente era sconsiderata delle insidie, il cuore chiedeva di vivere per ritrovarti ancora. Il rimpianto di non averti detto quanto tu fossi la cosa più bella nella mia vita. Ma non sapevo e non potevo sapere, che dopo tanti secoli a venire, sarei stato comunque io. In un ... [segue »]
dal libro "A qualche occhiata dal cuore" di Giorgio Baiardi
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