Scritto da: Aurora Cantini

Senza la mia solitudine


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...anni, ma chissà cosa meditavo, cosa pensavo quando mi staccavo dagli altri, dal gruppo, per starmene un po' da sola, quando mi intrufolavo nel sottobosco parlando da sola, sussurrandomi storie e canzoncine inventate, quando parlavo ad immaginari personaggi e creavo storie e avventure. Stavo via delle ore, fino al crepuscolo, salendo la montagna lungo la ripa del torrente, seguendo i sentieri dei cacciatori e dei boscaioli, in alto, in alto, fino alle cascate. Cantavo e gridavo, ripetevo l'eco, saltellavo e piroettavo, poi mi sdraiavo sul prato di una radura.
Ero sola, ma non in solitudine. Ero una bambina, ero felice. La brezza sussurrava il mio nome, tanti nomi, quelli che conoscevo e quelli che sognavo, le foglie e i rami disegnavano volti che mi sorridevano, che vegliavano su di me, volti che conoscevo e volti che sognavo. I fiori assomigliavano a piccoli cuori di vita, un battito dopo l'altro, disposti così sparsi, lontani eppur vicini, come una famiglia, come tanti piccoli cuori umani, insieme, anche se ognuno solo con i suoi petali e i suoi colori. In quella solitudine io mi sentivo accolta, afferrata, completata e rinata.
Oggi invece il mondo è solo, soffre la solitudine. Ne è piegato, schiacciato,... [segue »]
Composto domenica 2 luglio 2017

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    Scritto da: Aurora Cantini
    Riferimento:
    Emily Dickinson
    Dedica:
    A Emily Dickinson

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