Silenzi
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...cuore di chi ci mette tutta se stessa nelle storie e nei sentimenti. Poi, un giorno te lo restituiscono, e, chissà perché in questi casi te lo ridanno sempre un bel po' sgualcito.
Mentre continuo a fissare il marmo dell'atrio del tuo palazzo, mi compari davanti.
Occhi. Due grandi occhi blu che mi guardano senza espressione apparente.
E così ci siamo. Finalmente siamo una di fronte l'altra.
Ed ora? Tu continui a fissarmi, vuoi che dica qualcosa... Beh, mi sembra anche ovvio. Tutta questa strada per dirti ciò che non sono mai riuscita a dirti, le tengo tutte stipate in fondo allo stomaco, sai? Sono tante. Tantissime. E poi esordisco con: "Quella cazzo di canzone che cantavi sempre, come fa?" Non mi accorgo nemmeno di avertelo urlata in faccia questa domanda.
Storci la bocca. Mi sorridi. Ridi. Ridi forte.
Ma che fa? Mi prende in giro questa qui?
"Senti Clara, non ho fatto 60 km per farmi prendere in giro da te. Mi degneresti di una risposta? Per me è importante sapere come faccia quella canzone. Non mi lascia in pace da giorni ormai".
Smette di ridere, torna ad essere seria e silenziosa. Mi si avvicina in modo così frettoloso che ho nemmeno il tempo di capirlo.
E nel silenzio di quell'abbraccio dato una calda sera d'estate, eravamo finalmente riuscite a dircelo quel maledetto "ti voglio bene" che ci aveva tenute distanti per così tanto tempo.
Ta... Ta... Ta... Eccola. Ta... Ta... Ta... Ci sono quasi. Ta... Ta... Ta... Tataaaa... Finalmente, è tornata! Eccola qui. Adesso non mi sfugge più.
Composto mercoledì 29 aprile 2015
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