Silenzi
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Silenzi.
Occhi, blu come il mare. Profondi. Due. Occhi silenziosi che sanno parlare, ascoltare, scrutare, raccontare, piangere lacrime amare e ridere di forti risate. Occhi, i suoi. Immensi. Quegli stessi occhi che accompagnavano i nostri silenzi. Silenzi che avevano note mute in sottofondo. Quelli che ti riempiono anche l'anima, che ti restano dentro quando hai terminato tutte le parole, quando ormai quelle non bastano nemmeno più.
C'erano i suoi occhi, ed i nostri silenzi, e, una melodia che era quasi canzone.
Poi un giorno i suoi occhi si sono chiusi. Niente più profondità. Niente più calore, né parole invisibili. Avevano smesso di raccontare. Ed i silenzi, i silenzi erano diventati vuoti, pesanti, in concreti. E quella melodia era cessata.
La melodia era cessata? No, le melodie cessano quando arrivano alla fine... Lei invece, aveva smesso di cantarla, l'aveva fermata improvvisamente. L'aveva voluto fare lei.
Tutto d'un tratto ti ritrovi a ricordare, ti perdi nell'immensità di pensieri andati lontani, pensieri che portano con se odore di polvere, e, le note di una canzone che non ricordi bene come facesse, la senti in lontananza, è lì, sta per tornare. Quelle note fremono dalla voglia di essere sfiorate, rianimate, ascoltate ancora una volta.... [segue »]
Composto mercoledì 29 aprile 2015
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