Colore colore
E tu, te lo ricordi? Era quasi Natale nell'aria d'inoltrato autunno, quando la sera è presto sera, la casa inebriata dall'odor di mandarini le cui bucce eran poste ad essiccare sulla vecchia stufa a cherosene; e si andava poi a respirare, a liete narici, il profumo, vivace ed agrumato, profumo di casa, profumo genuino, odore d'amore.
Attendevamo il richiamo dei piatti di ceramica vissuta per apparecchiar l'azzurrino tavolo posto, annoiato, al centro del tinello. E noi eravamo là, seduti sul freddo pavimento della sala grande, felici, ad accerchiare l'albero di Natale; era un albero striminzito, alto, giocondo, avvolto da festoni luccicanti, straripante di palline colorate ed uccellini variopinti dalla coda piumata, e le luci? Ohhh... le luci erano di mille colori, nascoste nelle casette colorate a lampeggiar nel buio magico dell'avvenir Natale!
"Colore colore", era quello il nostro gioco, attorniati all'albero festoso: - "indovinate un po', a che decoro sto pensando?" Eh... si faceva presto ad indovinare perché sceglievo sempre la pallina rossa e blu con la porporina d'oro... e tu, anima bella, te lo ricordi?
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