Scritto da: Irene

Battito


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...- TUM diventa assordante fastidioso, peggio degli orologi la cui lancetta dei secondi emette un tic ad ogni scatto. TUM - TUM - TUM diventa scansione dello scorrere del tempo, il tuo tempo, un count-down. TUM - TUM - TUM
BASTA!
Togli quel maledettissimo braccio da sotto la testa. Che sia lontano dal mio orecchio.
Che quel martello pneumatico torni nel suo silenzio.
Io non lo voglio sentire.
Io tocco la mia pelle immaginandola come la fine di me e non l'inizio. Non è un involucro. Sono io. Sono un unico blocco. Se mi sezionassero troverebbero solo carne uguale a sé stessa. Omogeneità.
Sì. Adesso posso dormire.
Ascolto quel silenzio vibrante attorno a me, quell’ineliminabile rumore di fondo che, seppur si assesta sul limite dell'impercettibilità, mi accompagna perennemente. Mi è familiare.
Certe volte durante la mia vita da sveglia ho necessità di invocare della forza che possa alimentare il mio coraggio. E allora alzo gli occhi al cielo come se fosse il luogo delle risposte. Come se potessero prima o poi piovermi tra le mani da quel posto inaccessibile da cui probabilmente siamo venuti. Sì, piovermi addosso, attraversare chilometri di atmosfera fino a toccare la mia pelle… La pelle, che sono ... [segue »]

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    Scritto da: Irene
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    #IORESTOACASAeSCRIVO

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