Scritto da: Emma Grillo

Lumaca


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...mercato si sentivano voci inquietanti, giravano veloci le motociclette, era successo qualcosa.
Qualcuno prese dei pezzi di metallo e di ferro da terra, velocissimo li mise in sacchetto giallo se lo buttò sulle spalle e scappò.
Dentro c'ero io, in una tasca della borsa, non sapevo che stavo andando incontro alla mia fine.
L'uomo era sporco, sudato e polveroso, puzzava di vino.
Non c'era acqua, il caldo era soffocante, le mie difese non riuscivano a darmi conforto e poi io, come sapete, non sono capace di muovermi in fretta.
Dall'aria arrivò un colpo forte, dritto era una pistola.
L'uomo cadde a terra con la testa squarciata come un pipistrello, il sangue si riversò sulla terra.
Dopo molto tempo riuscii a trovare una via per uscire.
Era notte e faceva freddo, mi tremavano le antenne.
Bevvi l'ultima chiazza di sangue che si stava raggrumando e capii che era finita, non ce l'avrei fatta a raggiungere un posto appena confortevole, capii che non avrei più avuto le forze.
Sangue fumoso e cotto.
Il posto era nuovo per me e non si può cambiare quando ci si sente morire.
Girai in cerchio sotto gli occhi di un uccello enorme che si divertiva ad ... [segue »]

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