Lo sguardo di chi resta...
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...certo punto, ha bisogno del contatto con il suo simile. Inoltre, non importa sotto quale cielo si respira quando i fantasmi vivono dentro la casa dell'anima.
Infatti, dopo un anno in cui aveva come unica compagna di viaggio una valigia, in Giulia è riemersa l'inquietudine. I vecchi spettri avevano smesso di essere muti ed erano riaffiorati dall'oscurità della memoria stanca quando le notti insonni venivano cullate in letti di rovi.
Non era poi così bohemien l'essere privo di legami ad un luogo o a delle persone. E lo strappo netto con le sue radici le aveva provocato smarrimento e la perdita della propria identità.
È allora che Giulia ha compreso di dover mettere ordine nel suo dentro per crearsi un sano presente fuori.
Con calma riparte, ma stavolta per fermarsi in una destinazione: Padova.
Soltanto qui ha ricominciato davvero a vivere. Ora ha nuovi amici, risponde serena al telefono quando il passato la chiama. Con l'amore che credeva di non provare più, fa visita alla sua famiglia.
Ogni tanto fa ritorno a Malo. La incrocio in un bar mentre sorseggia un caffè insieme ad una vecchia amica. La osservo e la vedo sorridere. Rivedo a tratti nel suo sguardo la ... [segue »]
dal libro "La donna. Vista da lei e vista da lui" di
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