Lo sguardo di chi resta...
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...luce del tempo in cui siamo state bambine e compagne di gioco. Racconta con ardimento degli ultimi amori della sua vita, o ricorda i vecchi tempi che sono sempre splendidi quando sono passati. Almeno in questo non è cambiata. Giulia, in qualche modo, è tornata.
Anche se rimane a Malo per poche ore, so che quando sale in macchina e riparte per Padova, nervosamente preme sull'acceleratore poiché non vede l'ora di tornare a quella che adesso sente la sua casa, la sua vita, il suo mondo. Malo non lo è più ormai, da parecchio tempo. Ma perlomeno adesso è serena.
Giulia fa parte di quelle donne che se ne sono andate, di quelle che hanno avuto il giusto coraggio di cercare la propria strada da sole, lottando per la propria indipendenza, senza usare l'alibi del matrimonio per andarsene di casa. E noi che restiamo e che invece abbiamo seguito con i paraocchi le tradizioni delle nostre madri di sposarci e avere figli, guardiamo le donne indipendenti e libere come Giulia a volte con lo sdegno di chi si sente tradito. Altre volte invece le osserviamo con invidia sottile perché hanno avuto quel coraggio di ricominciare altrove che a noi, piccola donne di paese nate già vecchie, forse è mancato.
dal libro "La donna. Vista da lei e vista da lui" di
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