Scritto da: Silvana Stremiz

Da poche ore è scivolato via...


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...nostro "essere" appartenendo solo a noi. Dire che era troppo giovane per morire è quasi banale. Sicuramente aveva ancora molto da compiere ma, anche a 70 anni probabilmente abbiamo molto ancora da compiere.
Non c'è un momento giusto per morire ed accettarlo per chi resta è sempre un dolore troppo grande.
Così mi limito a dire che se n'è andata l'ultimo giorno dell'anno, scrivendo la parola fine a ciò che è stata la sua vita; ed ora continua a vivere solo nei ricordi di chi l'ha amata. Per la sua famiglia e per molti altri ancora il 2008 è stato sicuramente un anno tragico e non meno tragico è stato l'inizio del 2009. Ci sono lacrime che stanno rigando il viso dei suoi figli e il dolore sta scavando profondamente la loro anima. C'è un marito che si trova solo, in compagnia di un dolore inconsolabile. E questo inizio 2009 ha il sapore di amaro. Il tempo è una parola che oggi non ha senso. Dire "Mi dispiace" è troppo usuale, dire "Sono qui se hai bisogno" è troppo scontato.
Come è scontato che la vita continua anche senza lei e mentre quel dolore travolge le anime di chi l'ha ... [segue »]

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    Si la vita continua, come è giusto che sia e come è giusto che gli altri possano brindare. La vita continua, ma non è vero che tutto passa così in fretta. Il dolore ci accompagna per molto tempo, poi si traforma lentamente in un ricordo, ma non passa mai del tutto. Ed è sempre pronto a colpire.
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    La morte e la vita.La vita e la morte. Tutto comprensibile ed accettabile, ineluttabile, purchè non ci sia dolore, sofferenza, patibolo. Non decidiamo noi.Siamo artefici del nostro destino...solo in parte e non sempre, mai per sempre. Con tanta gente che conosciamo,è facile piangere la morte di qualcuno o che qualcuno ne pianga la nostra, ma poi tutto riprende...il tempo avanza...il ricordo del bene resta, del male si cancella in fretta.Pensare in un momento di gioia che altri stiano soffrendo...è umano ma l'impotenza non ci può proteggere e giustificare nè negare di sorridere e abbracciare chi in quel momento sta brindando con noi e da noi si attende un sorriso alla vita!Il tempo ha una legge inesorabile.Tutto scorre come un fiume..."Panta rei os potamòs"(Eraclito)
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    Ogni giorno ci sono vite che scivolano via, senza far rumore... e le bollicine dello champagne si immobilizzano e diventano amare, solo nei calici di chi ha sentito da vicino i passi della Morte...
    Profonda e sensibile, come sempre, Silvana. Ti abbraccio.
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    Dimmi la tua,dici...non è così semplice,il concetto di morte non è accettato serenamente neanche da un nichilista/gnostisto come me.Il racconto è crudemente toccante,ci si mette nella realtà di chi subisce il lutto,quanti ne ho pianti,amici negli anni 80,mio padre...mi reputo quasi un sopravvissuto.Pensando in "grande" è destinato a morire anche il nostro universo,il sole,la terra è solo una questione di tempo,noi,insieme di atomi siamo destinati a tornare a far parte di un "disegno cosmico". La cosa che non concepirò mai è l'assenteismo morale di questa società per la morte altrui,non dico di fermarsi,almeno però meditare...sembra che il pensiero dominante sia "chi muore ha perso"...non è così.

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