Un amico sincero
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...della vecchina, che se ne è andata. Posso ringraziare Dio della sua benevolenza ed andare a casa dove mia moglie cucina da Dio e pure da dea. Vedo con la coda dell'occhio dietro di me il mio amico Canellini che esce dal Rolo, scende le scale che danno sulla piazza e si dirige verso la Tazza d'Oro, ma fatti pochi passi torna indietro. Io l'avevo mollato con lo sguardo, e così con mia sorpresa sento che qualcuno mi batte con garbo sulla spalla destra. Capisco che è Canellini, lui è un gentiluomo di 81 anni vivace e pronto di mente ma sopratutto educato. Mi dice: "Ciao, Enrico, come stai?" È un po' tanto che non ci vedevamo, la sua domanda non è retorica. "Bene" gli rispondo convinto, e lui subito mi chiede: "sei in pensione?" Gli dico "si". E lui è sorprendente, per me, e mi fa: "sono contento, te lo sei meritato, davvero!". Franco, era sincero sai. Non mi prendeva in giro. Canellini è tornato indietro da me per dirmi questo. Ti giuro che dal 1993 non ricevevo dentro di me delle così belle parole. Te ne sono grato, Canellini, e così il mio cuore si è scaldato ancor di più. Col sole della piazza, col sorriso della signora, con le parole cordiali di un amico. Caro Franco, salutato Canellini, salgo in bicicletta e faccio dieci metri a sinistra, scendo dalla bici e non la chiudo. L'appoggio come sopra ed entro nella Chiesa del Suffragio, vado a ringraziare Gesù della bella mattina che mi ha regalato. E quando esco trovo ancora la bicicletta da montagna, così posso andare a casa in fretta a mangiare romagnolo in compagnia di mia moglie. Ciao, Franco e, grazie.
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