Il primo attacco di panico
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È una bella giornata di primavera come tante altre,
anzi forse più bella, ho 23 anni sono bello e forte,
il passo fiero, l'incedere da "padrino",
petto in fuori, occhi puntati verso l'orizzonte.
Sono le 9 del mattino, percorro in discesa l'inizio di via Sturla,
sinuosa strada signorile che conduce al mare,
sono sul lato destro dove non ci sono palazzi né marciapiede,
tanto cosa potrebbe accadermi...
Mi pietrifico, interminabile istante per assaporare un sudore inspiegabile, il cuore batte impazzito, lo sento forte nelle tempie,
la vista è calata ma quel che vedo più che sfocato sembra non reale,
senso d'irrealtà non spiegabile se non vissuto, come percepire le
atmosfere d'un racconto di Poe, vedo come fossi in un fumetto di
Dylan Dog... angoscia assurda, totale, guardo intorno impaurito,
incredulo, griderei aiuto piangendo, la mia dignità lo impedisce
ma dentro sono straziato di lacrime, gli occhi ne danno prova gocciolando, voglia fortissima, ancestrale, di fuggire inconsapevole,
una sola certezza, sto morendo.
Mi ritrovo contro un portone immenso verde nella parte sinistra
della strada, non so come ci sono arrivato,
raggomitolato in posizione fetale sul marmo bianco
leggo distintamente "Salve" sopra uno zerbino in metallo,
lo saluto educatamente...
Cosa è successo, cosa mi ha annientato in ... [segue »]
Composto domenica 26 luglio 2009
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