Per la prima volta in quindici anni si sentiva a suo agio, lasciva che quelle mani lisce percorressero la sua schiena, i suoi fianchi, i suoi glutei, i suoi seni. Senza mai tirarsi indietro, sicura che a lui non sarebbe importato. Sicura che lui la voleva come un perdente vuole la vittoria. Sicura che quelle mani sarebbero state capaci di limare ogni suo difetto, trasformandolo in un pregio come in pochi avrebbero saputo fare. Si trattava di questo, smussare gli angoli giorno per giorno, infettarsi a vicenda. Si trattava di immagazzinare l'uno i difetti dell'altro e trasformarli in un modo tutto loro di volersi bene.
Composto mercoledì 5 settembre 2012
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