We'll come back
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...la bottiglia.
"Non dovremmo scambiarci le bottiglie"
"Tanto una volta finito di bere ho intenzione di baciarti, non potranno impedirmi di farlo"
Eva rise leggermente, poggiando la testa sulla sua spalla. Nonostante sudore, disinfettante, stanchezza, percepiva sempre l'odore rassicurante del suo Tommaso.
"Ho il telefono. Chiamiamo a casa?" La informò "Sono le otto, avranno appena finito di cenare"
"Sì, ti prego!" Replicò lei, gli occhi che le brillavano. Tommaso sorrise, togliendosi i guanti e prendendo il telefono. Cercò il nome che gli serviva e fece partire la videochiamata.
"Ciao, ragazzi! Guarda chi c'è, Leonardo, ci sono mamma e papà!"
Gli occhi di Eva si riempirono di lacrime. Guardava il volto del figlio, due anni compiuti da qualche mese, che cercava di identificare i genitori nello schermo del cellulare di sua zia Emma. Non lo vedevano da sedici giorni esatti, da quando la situazione era precipitata. Avevano entrambi preso la decisione di affidare momentaneamente loro figlio alle zie di Tommaso, per non correre rischi, considerando che erano obbligati ad andare a lavorare ogni giorno e che probabilmente anche loro, prima o poi, sarebbero stati infettati. Erano sedici giorni che vedevano Leonardo solo attraverso uno schermo e ogni volta diventata sempre più straziante.
"Ciao amore!" Esclamò ... [segue »]
Composto mercoledì 15 aprile 2020
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