Un cuore nella sabbia
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Lei camminava, piedi nudi, sulla sabbia.
Capo leggermente girato verso destra, occhi rivolti a catturare la pienezza d'ogni onda che veniva addosso ai suoi pensieri. Era una spiaggia solitaria e tranquilla. Una di quelle spiagge dove le barche, scomposte e rivoltate conservano appena i colori della vernice, scrostata dal vento e dalla salsedine, dove le nasse smesse ed intrecciate a moltitudine di ami sembravano raccontare l'agonia e la prigionia di anime rimaste intrappolate nel mare. Le reti abbandonate trattenevano residui di pesci e molluschi cristallizzati al sole, persino l'acuto lezzo proveniente dalla testa mozza di uno scorfano gigantesco sembrava aggiungere a quel tratto di spiaggia un fascino particolare... Fermati, fermati... le diceva una voce che le martellava in testa... attenta a dove cammini... tra ami arrugginiti e parti di assi scheggiate, sparse un po' ovunque, intorno alla chiglia di vecchie barche, potresti ferirti...
Lei si fermò. Fu così che lo scorse... piccolo, biondo, rannicchiato sulle esili ginocchia, piegato in avanti, con la testa sulla sabbia e un orecchio attaccato alla scia retrattasi dell'ultima spumeggiante onda... Era dietro la vecchia barca capovolta, totalmente nascosto da sguardi indiscreti, intento ad "ascoltare" un benché minimo rumore proveniente dal profondo di un non so ... [segue »]
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