Il Ladro
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...con facilità aprì l'infisso ed entrò nel grande salone al piano terra della villa Aldobrandi. Sostò un poco a contemplare la ricchezza degli stucchi che abbellivano l'ambiente poi si diresse verso la grande scalinata che l'avrebbe portato alle stanze superiori.
Percorse il lungo corridoio ed entrò in una stanza a caso. Era proprio l'appartamento padronale, bellissimo, molto grande e interamente arredato in stile settecentesco con la testiera del letto in ferro battuto e finemente lavorata e poi i trumeau e gli armadi monumentali e le tende di broccato ai grandi balconi delle stanze che Mario apriva una dopo l'altra, il bagno, lo studio, ogni cosa diventava per lui meraviglia ed ansia, ma non poteva, certo, lasciarsi andare a contemplare tutte quelle bellezze, era lì per lavorare e non per ammirare le opere d'arte.
Proprio nella grande stanza da letto aprì, dunque, la ribaltina di un antico scrittoio e la sua attenzione fu attirata da una scatola in noce intarsiato con del legno più chiaro. Al centro del coperchio un pentacolo che si intrecciava con un serpente alato, il cofanetto aveva la serratura e le cerniere in oro, era chiuso a chiave ma lui usò il suo grimaldello e con facilità ... [segue »]
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