Ora che ti vedo bene, hai un aspetto più che dignitoso. Mantienilo ed ascolta il buon vento, se esso t'aiuta in questa missione difficile. Ho vissuto abbastanza per poterti dire due cose: le bestie del deserto sono tante, le loro brame sono crudeli. Rassegnati al fatto d'esser visto male da altri... [continua a leggere »]
Luci: Il corpo androgino di una ragazza. La chiamavano la stanza dei compromessi quella. Lei, la testa rada, gli occhi di chi forse guarda ma tuttavia non vede, un feto di adulto posato sul pavimento gelido. Il tempo non scorreva nella stanza dei compromessi. L'inesorabile ripetersi del... [continua a leggere »]
Sui bianche campi della luna, Astolfo incontra il poeta, intento a interpolare nel suo ordito le rime delle ottave, le fila degli intrecci, le ragioni e le sragioni. Se costui abita nel bel mezzo della luna, - o ne è abitata, come dal suo nucleo più profondo, - ci dirà se essa contiene il... [continua a leggere »]
La sala è piena di persone che conversano disinteressate. Il clima è quello di una festa, ma non sono certo che lo sia. Mi muovo nel salone, tra quelle persone vestite di nero, eleganti. Dove sto andando non so, ma cammino lentamente, alla mia destra alcune persone si versano qualche... [continua a leggere »]
Non seppellirsi sotto le coperte, alle ore piccole, appesantirà le palpebre, non i piedi; scattanti e lesti, nel gironzolare, bar dopo bar, pub dopo pub, per ogni locale abbia le insegne accese. Ne capitano di tutti i colori, nelle ore piccole; anche a me, disinvolto come sono a muovermi in... [continua a leggere »]
Capitolo: 4 - Il morto che urla (sotto l'albero di Natale)
Prologo
Il ghigno perfido del Signore degli Abissi, del Re della Perdizione, si spalancò in un sorriso a quarantadue denti, denti umani, che mollavano la preda e la riportavano alla superficie del mondo. La monumentale mandibola da predatore s’era dissolta nella cordialità interessata di chi... [continua a leggere »]
... occhiate distratte, occhiatacce ostili, sguardi d’intesa, sbirciate sfuggenti; quante espressioni, disegnate negli occhi degli uomini, e delle donne. Ne incroci ad ondate, al Jazz Club, le femminucce hanno gli occhi passati con la matita nera, i brillantini vezzosi sulle palpebre, il lucido... [continua a leggere »]
Prologo i tombini non soffiavano scenografici ed inodori sbuffi di vapore bianco, come nei film; all'entrata dei locali non stazionavano loschi figuri, gangster dall'accento siciliano e dalla mascella quadrata, col gessato a doppio petto rigonfio, per il revolver nella fondina allacciata alla... [continua a leggere »]
Prologo Cartoline ad una Voce, o forse cartoline ad una voce: così l'avrei sottotitolato, il libro che non sapevo quando, ma che sapevo prima o poi avrei scritto, raccogliendo tutti gli sgorbi scarabocchiati, gli svolazzi tratteggiati, le massime vergate: insomma, l'intero campionario di... [continua a leggere »]
È un errore credere che i momenti decisivi di una vita, in cui il cammino usuale modifica per sempre la sua direzione, debbano essere connotati da una drammaticità chiassosa e stridula e da violenti maremoti interiori. È una favola kitsch messa in circolazione da giornalisti ebbri, registi e... [continua a leggere »]