Esseri umani come noi
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- a loro non va e bisogna rispettarli. È l'unico modo che abbiamo per ricordare loro cosa significa essere uomini. Hanno fatto cose orribili, ma sono esseri umani proprio come noi, solo che non se ne accorgono.
Dopo qualche minuto alcuni spari mi fecero alzare la testa. Vidi una lingua di fumo alzarsi verso la casa di zia Dafne. Due ragazzi sbucarono all'improvviso da dietro un vicolo. Correvano verso di me, verso il cancello, poi raffiche di scoppi e caddero a terra. Erano forse inciampati? Il sangue che vedevo mi diceva che si erano fatti tanto, troppo male. Mi avvicinai, pareva dormissero con gli occhi aperti.
- Cosa ci fai qui? Vai subito verso la piazza, piccola bastarda ebrea. – gridò un soldato.
- Sissignore!
Seguii il tedesco con la testa bassa ricordando le parole di mio padre. Avevo una gran voglia di piangere in braccio alla mamma. Ogni tanto provavo ad alzare gli occhi per cercarla intorno, poi vidi la famiglia di zio Valerio al completo sul terrazzino dell'appartamento che dividevano con i Sagall. Erano tutti serissimi. Provai a salutarli con la mano mentre un gruppo di soldati entrava dal portone della loro casa. Dovevano essere preoccupati ... [segue »]
Composto martedì 27 gennaio 2015
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