L'araldo del destino
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Jane Dawson avvertiva netta la sensazione che Waynesboro sarebbe stata la prima città della Virginia ad essere invasa dalle truppe unioniste. Il primo posto dove si sarebbe abbattuta, come un tornado, la torma nordista ancora ebbra dalla carneficina di Gettysburg. Perciò radunò immantinente le donne del paese per organizzare un piano di difesa. Senza più uomini, risucchiati dalla guerra, avevano acquisito prerogative e atteggiamenti a loro prima preclusi dalle imperanti usanze. Tutte, ad esempio, sapevano maneggiare pistola e fucile, così come l'ascia e la zappa.
L'adunanza, che si tenne in un surriscaldato saloon, andò avanti per ore solo per definire i dettagli di intenti, invece, condivisi all'unanimità: ad accogliere gli yankees sarebbero rimaste le vecchie, pronte a qualsiasi sacrificio, e i negri sfiancati dallo scudiscio. Mentre le giovani e i bambini sarebbero stati occultati nei rifugi sotterranei delle piantagioni circostanti, con tutto il necessario per una lunga permanenza.
E così fecero. Non restava che aspettare e sperare per il meglio.
La grossa nube di polvere sul non lontano crinale, e l'eco dello scalpiccio di zoccoli confortarono i timori di Jane. Armata di cannocchiale, fucile e pistole si piazzò in mezzo alla strada principale decisa ad affrontare il nemico, senza però ... [segue »]
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