Ai tempi del coronavirus


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Era un giorno qualunque e il vento soffiava forte. Mi rigiravo nel letto senza alcuna voglia di alzarmi. Ero depressa. Sentivo dentro me un senso di solitudine, di rabbia e di insofferenza che non riuscivo a frenare. Più mi dicevo basta, devo cambiare questo stato di cose, più mi aggrovigliavo nel mio malessere. Forse ci stavo bene. Conoscevo quella sensazione: l'avevo combattuta per anni e ora che pensavo di averla vinta, si ripresentava. Non era solo il fatto che stavo invecchiando. Avevo 60 anni e questo mi pesava perché dentro ero ancora molto giovane. Ma il corpo mi tradiva: ero ingrassata a dismisura, non mi stava bene più niente. I contorni del viso si afflosciavano, la legge di gravità non fa una piega: tutto precipita verso il basso.
Gli occhi - uno dei miei punti forti - si stavano come annebbiando. Forse ero io che non ci vedevo più bene, forse erano quelle rughe intorno che non li facevano più splendere come una volta. Il naso aveva dei puntini rossi che non mi spiegavo: non sono una gran bevitrice. Forse era il sole che amavo tanto. La bocca non era più così piena e non volevo ricorrere a filler o ... [segue »]
Composto domenica 29 marzo 2020

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    Dedica:
    dedicato a mio padre e a mio marito : nonostante tutto vi amo.

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