Ai tempi del coronavirus

...dopo tutte le lotte e tutte le avversità della vita. Ma il buddismo dice che ogni crisi è anche un'opportunità ed io da questa ennesima crisi devo tirarne fuori qualcosa di buono e di bello.
Ho deciso: mi alzo dal letto, mi vesto e faccio ginnastica. Cerco di riprendere un po' l'entusiasmo che sempre mi ha contraddistinto, cerco di credere nelle amicizie anche quando mi deludono, cerco di sentirmi bella anche quando mi sento brutta e mi vedo vecchia, perché sono giovane dentro. Cerco di reagire anche questa volta.
Mi metto davanti al mio Gohonzon e piango e pratico e mi vesto e scendo per strada e vedo che il cielo è più azzurro del solito. Dicono che l'acqua nei canali di Venezia sia tornata limpida, si vedono anche i pesci, dicono che in Sardegna in un porto, sia arrivato un delfino, dicono che l'aria è più profumata e quella coltre di smog che ci attanagliava è diventata più rarefatta. Io dico che è bello vivere e sentirsi vivi e questo maledetto virus forse così maledetto non è. Forse ci dovevamo fermare. Forse ci sta facendo capire che la natura aveva bisogno di riappropriarsi dei suoi spazi. Noi andavamo troppo veloci. Non vedevamo quello che stava accadendo. Noi ora abbiamo tutti, in tutto il mondo, il tempo di riflettere e migliorare la nostra società, lasciando un mondo migliore a chi verrà dopo di noi.
Ecco, è questo il pensiero che mi fa uscire dal letto, vestirmi, iniziare una dieta, perché sto mangiando troppo e dire: che bella la vita, che ci da sempre un'altra opportunità.