Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte

Capitolo: 4 - Il morto che urla (sotto l'albero di Natale)

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...e, con la scusa di voler capire, aveva cominciato a mettere i bastoni tra le ruote, smozzicando mezze frasi, poi mezze parole, poi mezze sillabe. Per non portarla alle lunghe, non solo non aveva voluto ricevere la denuncia che sporgeva un cittadino (la pupona era nata in Italia da genitori italiani), ma l’aveva anche distolta dall’insistere con quella storia, frutto di fantasie e di chiacchiere. Aggiungendo, nel congedarla dall’ufficio, che se non l’avesse fatto, e si fosse impuntata, si sarebbe cacciata in un mucchio di guai. Eh si, la coyotina nascondeva un’animo sensibile, dentro una cocca discretamente dura, per non dire delle gambe lunghe e snelle, capaci di lanciarle in orbita i mini-short di jeans. Un paio di rampe grazie alle quali scagliare nello spazio, nello spazio infinito dei sogni indegni di coronamento, le mie fantasie; ad esempio, trascinarla nel mio covo, affinché mi facesse compagnia, durante i miei pasti serali a base di pizza margherita. Lo ammetto, se proprio avesse voluto spalmarmisi sopra, consumata la margherita, non avrei opposto resistenza; ma un detective che a stento sbarcava il lunario mangiando pizza la sera, beh, non era proprio l’immagine idonea ad infiammarle le fantasie sexy, a risvegliarle i sentimenti assopiti,... [segue »]

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