Scritto da: Pino Conte

La Bella e la Notte

Capitolo: 4 - Il morto che urla (sotto l'albero di Natale)

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...mi era toccato in sorte, nel pacco infiocchettato sotto l’albero, avvolto nella carta stagnola lucida con le stelline, non era mai stato dentro per droga, com’era invece accaduto a Mr. James Brown. Eppure, non ci voleva un’aquila per capire che non potevano essere farina del suo sacco, le prestazioni sessuali talmente frequenti e durature da far invidia ad un “set” a luci rosse. No, non era farina del suo sacco, si trattava di altro tipo di - diciamo- frumento; no, non serviva un’aquila per capire di che tipo di farina si trattasse, bastava un testimone. Che confessasse tutto ciò che sapeva.

La mano invisibile aveva deciso di passare una mano di vernice sul quartiere: vernice bianca. La luna appariva scolpita nel marmo, e le stelle cosparse d’argento. Sin qui, nulla di nuovo; era lo scenario tipico offerto -gratis- dal clima mite, su cui era solita sonnecchiare la mia città. Di tanto in tanto, però, il calendario si ricordava di esistere, e ricollocava la colonnina di mercurio -nella grata attaccata al muro- alla giusta altezza, con tanti saluti alla mitezza della temperatura. Da poco, era la vigilia della Vigilia, il 23 dicembre; ed era uno di quei di tanto in tanto ... [segue »]

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