Scritto da: CLAUDIO CISCO

COLEI CHE BREVEMENTE FU E CHE MAI IN VITA CONOBBI


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...che riconduceva inequivocabilmente alla pace, al silenzio. Quella paura iniziale che avevo avvertito non appena entrato al cimitero, più per il fatto insolito di trovarmi lì che per un vero e proprio timore, di colpo, svanì ed io, come se fossi ormai preparato al peggio, mi sentivo come quel bambino che, osservando l'acqua gelida del mare, decide di tuffarsi improvvisamente, per non sentire più freddo poi, quando l'onda lo può travolgere e lui meno se lo aspetta.
A questo punto, cari lettori, per esprimervi meglio le mie sensazioni, ho inserito nel libro una mia poesia scritta proprio in quel momento. Se il lettore riuscirà a cogliere e a provare le stesse emozioni avvertite dal poeta, il compito di chi scrive si è realizzato e l'autore può ritenersi sodisfatto. Io mi auguro che ciò si verifichi attraverso la lettura di questi miei versi.

Morte solitaria in un cimitero deserto

Odore di morte, ricordi segnati da croci,

paura angosciosa, solitudine senza fine,

tristezza cupa, silenzio assopito,

pianti accorati, rosario di dolore.

Lumicini ardono, crisantemi ornano le tombe,

fotografie di gente che non è più,

ombre vaghe di cipressi,

aria che trema di fiamme e di preghiere,

io che diverrò cenere, sarò ombra di ... [segue »]

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