Scritto da: CLAUDIO CISCO

COLEI CHE BREVEMENTE FU E CHE MAI IN VITA CONOBBI


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...ma solo una carrozza con un cavallo e un ragazzo handicappato di circa 30 anni che si divertiva a prendere le ghirlande dalla stanza dove vigilava il custode del cimitero e a portarle su quel carro. Poi le riprendeva dal carro e le riportava nuovamente nella stanza del custode, con un ritmo ripetitivo e monotono, minimale, come un uomo disperatamente solo che, vittima delle proprie paranoie, non riesce a liberarsene mai, neppure quando dorme la notte. Il viso dell'handicappato era allegro, spensierato, assolutamente privo di ogni espressione logica. Eppure io, in quel momento, ero arrivato al punto di invidiarlo per quella sua strana e inconsapevole contentezza che aveva dipinta sul viso, completamente all'opposto del mio che non rideva quasi mai. Mi sembrava quasi un bambino, inconsapevole dei pericoli della vita, ignaro di cosa lo attende.
Alla guida del carro, vi era un uomo sulla cinquantina d'anni. Aveva un paio di baffi folti e pittoreschi che si notavano immediatamente, tipici di certi personaggi siciliani adatti ad essere ritratti in quei quadretti venduti ai turisti come ricordo. I baffi erano bianchi, lo stesso colore argento dei capelli, in realtà pochissimi, vi traspariva infatti un capo quasi calvo. Era intento a fumare una ... [segue »]

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