Labirinti
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...a solutus ab conosciuto da loro come santo: "che razza di nome è? " "È un nome, rispose". "Ho capito, fece il dodicesimo, sei libero di andartene".
Il santo partì. Si incamminò verso le sue adorabili montagne. Un gatto lo inseguì. Il santo gli tirò addosso un osso sacro trovato per terra e il gatto fece "miao, miorlau" e scappò prima di mettere in pericolo le sue sette vite. Il santo rise da solo. La pioggia arrivò e bagnò il santo. Il santo non rise più e si considerò un santo provato e bagnato. La pioggia smise di piovere e se ne andò in silenzio. I prati benedirono l'acqua ed i fiori fiorirono come fioriscono di solito i fiori. La vita, che nessuno ha mai visto ma che c'è, rimase sempre sulle barricate a difendere se stessa dal suo stesso sottile e paradossale desiderio di non vita...
Labirinto VII
"Nel silenzio della notte celebro me stesso e la vittoria sulle parti oscure che di me stentavano a rischiararsi..."
Sono solo. Mi chiamo Solo. E Solo è solo nel cuore della notte. Non si chiede perché e come mai e fino a quando. Solo è. E gli basta essere, gli basta respirare.... [segue »]
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