Labirinti
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...santo si ritrovò il pensiero ancora una volta presso la sua fiasca che gli pesava sulle spalle... "Ne vuoi un goccio, chiese". "Volentieri, rispose il contadino". E si sedettero accanto al ruscello sotto un salice piangente. Il salice piangente piangeva, i due, il santo e il contadino sorseggiavano un goccio. Sotto il salice piangente che piangeva. "Il salice piangente piange il suo mito, disse il santo". "Si, rispose il contadino, ma sta lungo il fiume, lungo una fonte d'acqua... L'acqua, mio caro santo è importante. È fondamentale. È la vita. L'acqua non parla. Scorre. L'acqua ci disseta. Ci dà la vita, ci compone... " Il santo si meravigliò per davvero; un tale contadino era una rara avis. Disse: "contadino, come fai a sapere tutte queste cose? " Il contadino rispose: "Osservo! " "Ma non ti viene mai il dubbio di poterti sbagliare in ciò che vedi? " domandò il santo. "No, giammai! E mai succederà che io dubiti di ciò che vedo... " Il santo chiese: "quanti figli hai!? " "Dodici, rispose. Come i mesi dell'anno. E tutti quanti grandi e grossi come me. E contadini. Figli di Dio come me... E credo, anche della stessa madre terra... " "Perché ... [segue »]
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